Nei sogni sbagliati

12 02 2010

     “Stanotte saprò cosa sognare, e per una volta il mio sogno sarà una donna vera”, disse un passante troppo espansivo, mentre io correvo dietro all’ennesimo pullman. Ostacolata dalla scarsa libertà di movimento concessami dal mio tubino rosso,  ho raggiunto il mio 11. Aggrappata al mancorrente, ancora affannata per la corsa, mi sono distratta: senza fare abbastanza attenzione sono caduta nei miei, di sogni. Sogni ad altre latitudini. Non il deserto del passante, non le cupole di Marrakesh o di Istambul. Non la voce dei muezzin, nè il frusciare dei veli colorati nella confusione della città oppressa dall’afa. I miei sogni sono sempre freschi, illuminati da un’aurora che non sa tramontare da anni. Quello stesso cielo rosa che non ha mai abbandonato le mie fughe fantastiche; è perchè non l’ho conosciuta che dai suoi occhi freddi e distanti. Nei miei sogni, c’è ancora un cielo da dipingere, una vita non vissuta. Una dimesione che mi manca; è come l’assenza di una carezza su un piede o su un polso. Come una parte del mio corpo che nessuno accarezza mai, ogni tanto mi ricordo di quell’istinto profondo che ha radici strette nel centro di me. Una brezza fragile, scomoda, che mi scompiglia i capelli ed è tutta dentro al mio corpo: un’aria da cui non potersi riparare. Quando sarà ascoltata la sua sete?


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Una risposta

13 02 2010
muffinsia

i sogni coperti dal cielo rosa, freschi, di primavera.
nei miei sogni son leggera alla chagal, saltello da un tetto a quello vicino, vi visito nei letti la notte come peter pan e lascio la mia ombra in qualche cassetto e non ci penso.
ma poi mi manca anche la pesantezza, mi mancano i limiti del corpo e il forte sentore di vita. così so che sbaglio, in certi luoghi.

con te m’è arrivata la primavera, la sua brezza, la pelle scoperta e gli abbracci quasi nudi, impediti dai nostri cappotti.

ti abbraccio molto, sull’erba, possibilmente
spero di vederti presto col sole, il sorriso, e i profumiodorifiori

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